Approvata la bozza di direttiva sulla rendicontazione non-finanziaria

Approvata la bozza di direttiva sulla rendicontazione non-finanziaria



Il 26 febbraio scorso è stata approvata dal COREPER (Comitato dei rappresentanti permanenti) un accordo sulla bozza di direttiva sulla rendicontazione delle informazioni non finanziaria fra la Presidenza greca del Consiglio dell’Unione europea e il Parlamento europeo.

Il testo deve ancora essere sottoposto all’approvazione del Parlamento europeo nella seduta plenaria del 15 aprile prossimo e all’approvazione del Consiglio dell’Unione europea.

L’obiettivo della proposta – sulla quale Impronta etica ha promosso un incontro multistakeholder a ottobre 2013 – è di migliorare la trasparenza e l’accountability di alcune imprese sui temi ambientali e sociali, prevedendo che esse siano tenute a redigere annualmente  una dichiarazione relativa alla questioni ambientali, sociali, relative al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta alla corruzione. La dichiarazione dovrà contenere una descrizione delle politiche, dei risultati e dei rischi connessi a tali materie.

Le nuove disposizione si applicherebbero a quelle che vengono considerate entità di interesse pubblico con più di 500 dipendenti.  Le entità di interesse pubblico sono da considerarsi in particolare le aziende quotate, le banche, le assicurazioni o altre imprese che sono di interesse pubblico significativo in ragione della natura della loro attività, della loro dimensione o della forma societaria. Le piccole e medie imprese sarebbero escluse da tale obbligo.

Si stima che la nuova direttiva, se approvata, riguarderebbe circa 6000 entità di interesse pubblico in Europa.

Il testo della bozza di direttiva richiede, inoltre, che una descrizione delle politiche sulla diversità adottate negli organi di amministrazione, di gestione e di vigilanza dell’impresa siano allegati alla dichiarazione sulla governance dell’impresa.

Inoltre, in vista di una relazione che la Commissione dovrà consegnare entro luglio 2018, sarà valutata la possibilità di introdurre un obbligo per le grandi imprese di produrre su base annuale un report per ogni Stato membro o Paese terzo in cui operano contenente le informazioni relative ai profitti realizzati, alle imposte sugli utili pagate e alle sovvenzioni pubbliche ricevute. Il report dovrà tenere conto delle evoluzioni a livello internazionale volte ad aumentare la trasparenza della rendicontazione finanziaria.

Maggiori informazioni sono disponibili a questo link.

 

 

 

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